Orsini ha presentato un programma articolato in dieci capitoli che spaziano dall’Europa all’energia, dagli investimenti al capitale umano, dalle infrastrutture al settore turistico. Uno dei punti chiave riguarda la necessità di una politica industriale comunitaria in Europa e un cambiamento culturale per promuovere l’industria, la competitività e la crescita economica.

L’energia è stata evidenziata come un tema cruciale sia per la competitività che per la sicurezza nazionale, con la necessità di sviluppare un mix energetico che includa anche il nucleare. Gli investimenti, soprattutto nell’ambito dell’Industria 5.0, devono essere riattivati con urgenza per favorire la crescita economica.

Orsini ha anche sottolineato l’importanza delle infrastrutture, dei trasporti, della logistica e del turismo, evidenziando la necessità di investimenti in queste aree strategiche. Ha parlato della questione del divario Nord-Sud, affermando che occorre promuovere lo sviluppo industriale del Mezzogiorno per ridurre le disparità economiche e sociali.

Ha enfatizzato il dialogo con il governo e i sindacati come fondamentale per affrontare le sfide economiche del Paese, con un invito al confronto costruttivo. La certezza del diritto è stata identificata come una precondizione essenziale per gli imprenditori, sottolineando l’importanza di norme chiare e stabili.

Infine, Orsini ha indicato la necessità di proporre soluzioni che possano dare impulso all’economia, anche in un contesto di limitate margini di manovra, come sulla legge di bilancio.

In sintesi, il programma di Orsini si focalizza su un approccio incentrato sul dialogo, sugli investimenti, sull’energia, sulle infrastrutture e sulla certezza del diritto, con l’obiettivo di promuovere la competitività e la crescita economica del Paese.

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