La Campania vanta oggi una superficie vitata di oltre 25.000 ettari, distribuiti su territori molto diversi tra loro, ognuno con caratteristiche uniche per quanto riguarda esposizione e formazioni geologiche. Tra le aree più rappresentative troviamo le zone vulcaniche come Roccamonfina, Vesuvio e Campi Flegrei, oltre alle vigne delle isole e quelle d’alta quota, come in Irpinia, dove i vigneti superano i 700 metri, e le spettacolari vigne a strapiombo sul mare della Costiera Amalfitana.

La Campania è una regione che si distingue non solo per la diversità morfologica, ma anche per l’ampia varietà di vitigni autoctoni. Tra questi troviamo il Fiano, il Greco, la Falanghina, l’Aglianico e altri vitigni minori come il Piedirosso, il Casavecchia e il Pallagrello. Questi vitigni danno vita a vini sempre più moderni, capaci di riflettere la ricchezza del territorio.

Nell’edizione 2025 della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, gli assaggi sono stati particolarmente soddisfacenti. Se i vini bianchi come il Fiano e il Greco in Irpinia e la Falanghina nel Sannio continuano a eccellere, quest’anno c’è stata una maggiore attenzione al settore dei vini rossi, in particolare all’Aglianico e al Taurasi, che hanno mostrato miglioramenti nella gestione della loro potenza tannica, offrendo versioni più equilibrate e piacevoli.

Tra i risultati della guida, spiccano i Tre Bicchieri assegnati a 21 vini, di cui ben 16 bianchi. Il Fiano di Avellino e la Falanghina del Sannio si confermano protagonisti, con anche il Greco di Tufo tra i vini premiati. Due rientri di prestigio sono il Fiorduva di Marisa Cuomo e lo Zagreo di Cacciagalli, quest’ultimo considerato uno dei migliori orange wines italiani.

Infine, tra le novità c’è Mario Fappiano, giovane vignaiolo del Sannio, che fa il suo debutto nella guida con la sua Falanghina del Sannio ’22, una delle new entry che ha conquistato i giudici del Gambero Rosso.