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Calano del 37% le opere pubbliche incompiute nel 2023

Last Updated: Ottobre 11, 2024By Tags: , , ,

Nel 2023, le opere incompiute in Italia sono scese del 37%, passando da 365 a 266. Sicilia registra il calo più rilevante.

Il numero delle opere pubbliche incompiute in Italia ha registrato un calo significativo nel 2023, dopo anni di stabilità. Secondo il Centro Studi Enti Locali, basato sui dati regionali aggiornati al 31 dicembre 2023, le opere incompiute sono passate da 365 nel 2022 a 266 nel 2023, segnando una riduzione del 37%. Anche l’importo complessivo degli interventi è diminuito, passando da 2,3 miliardi di euro nel 2022 a 1,6 miliardi nel 2023. Parallelamente, si è ridotto anche l’importo degli oneri necessari per il completamento delle opere, scendendo da 1,4 miliardi a 1,1 miliardi di euro.

Le opere incompiute sono quei lavori pubblici il cui termine di completamento è scaduto, ma che sono rimasti bloccati per vari motivi come mancanza di fondi, problemi tecnici, nuove normative, fallimenti o recesso dal contratto. Questi progetti incompiuti sono concentrati principalmente nel Mezzogiorno, dove si trovano 171 delle 266 opere incomplete (pari al 64%). Per il completamento di queste opere nel sud e nelle isole sono necessari oltre 600 milioni di euro.

Le opere incompiute nelle regioni del centro Italia sono rimaste stabili, con 52 progetti, mentre al nord il numero è leggermente diminuito, passando da 40 a 37 opere incomplete. Ci sono poi sei opere incompiute di competenza delle amministrazioni centrali, che richiedono un finanziamento notevole, pari a 437 milioni di euro, molto superiore ai fondi necessari per le opere nel centro e nord Italia.

La Sicilia ha registrato il calo più significativo, passando da 138 opere incompiute nel 2022 a 47 nel 2023, un crollo che potrebbe essere dovuto a cancellazioni tecniche o riconversioni. Anche nel 2023, il Molise detiene il primato dell’importo pro-capite più alto per il completamento delle opere incompiute, con 181 euro per abitante, un dato che, seppur dimezzato rispetto all’anno precedente, resta ben al di sopra della media nazionale di 22 euro.