Cresce la domanda di competenze IA, ma mancano esperti
La richiesta di esperti in intelligenza artificiale è aumentata del 157%, ma mancano figure specializzate per la trasformazione digitale.
Negli ultimi cinque anni, la domanda di professionisti con competenze in intelligenza artificiale (IA) è aumentata del 157%, secondo uno studio condotto da 4.Manager e coordinato dal responsabile scientifico Giuseppe Torre. Tuttavia, queste competenze risultano ancora difficili da reperire. Il principale ostacolo all’adozione dell’IA, individuato dal 55% delle aziende intervistate, è proprio la mancanza di competenze digitali adeguate. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante se si considera che, nel 2023, solo il 46% della popolazione italiana possedeva competenze digitali di base, una cifra ben al di sotto della media UE, che si attesta al 56%. Ciò evidenzia una grande sfida per il Paese nell’affrontare la trasformazione digitale.
Nonostante la crescente domanda, solo il 53,6% delle aziende ha introdotto nuove figure professionali legate all’IA nell’ultimo anno, e un ulteriore 15,2% prevede di farlo nel prossimo futuro. Il problema principale è la carenza di personale specializzato, soprattutto nei ruoli manageriali. Le aziende italiane cercano figure professionali che possano combinare competenze tecniche, capacità di analisi critica e leadership. Tra le figure più ricercate troviamo l’IA Integration Specialist, indicato dal 18,6% delle imprese come cruciale per l’implementazione dell’intelligenza artificiale. Altri ruoli chiave includono il Chief Data Officer (9,3%) e l’IA Strategy Director (8,9%), che evidenziano l’importanza della gestione strategica dei dati. Anche posizioni come il Data Science Manager (8,4%) e il Chief IA Officer (7,2%) sono molto richieste per guidare l’integrazione delle tecnologie emergenti.
Un altro dato significativo riguarda la formazione: il 45,7% dei manager e il 55,2% dei lavoratori non ha partecipato a corsi specifici sull’intelligenza artificiale nell’ultimo anno. Le aziende stanno quindi investendo in formazione interna e collaborazioni con università e centri di formazione. Oltre alle competenze tecniche, è fondamentale sviluppare anche soft skills come il pensiero critico, la flessibilità e la capacità di gestire il cambiamento. Per i manager sono essenziali la visione strategica e competenze trasversali.