Crisi Fiscale d'Impresa: se ne è discusso nella nuova puntata di Tax Show Live condotta da Giannino Della Frattina.

Crisi Fiscale d’Impresa: discussione in merito a Tax Show Live

Crisi Fiscale d’Impresa: se ne è discusso nella nuova puntata di Tax Show Live condotta da Giannino Della Frattina.

Nella 99esima puntata di “Tax Show Live”, il programma di CFI – Crisi Fiscale d’Impresa dedicato alle dinamiche tra fisco e contribuenti, si sono affrontati diversi temi cruciali. Tra questi, spiccano le strategie per gestire una crisi debitoria, le politiche fiscali del governo e lo scenario economico attuale. Il talk show, condotto da imprenditori per imprenditori, è stato moderato da Giannino Della Frattina, caporedattore della cronaca di Milano de “Il Giornale”.

Secondo Carlo Carmine, presidente nazionale dell’Osservatorio ‘Fisco ed Imprese’ e fondatore di CFI, per gestire efficacemente una crisi debitoria è fondamentale agire tempestivamente.

«Nel codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza – ha ricordato – ci sono degli strumenti che permettono di richiedere delle misure protettive e cautelari che fermano velocemente eventuali azioni esecutive dei creditori”. Durante il periodo di ‘stop’ “si può instaurare un rapporto di collaborazione e interlocuzione con i creditori, grazie anche all’esperto nominato dalla Camera di commercio – ha aggiunto -. Bisogna cercare di evitare i fallimenti delle aziende e portare tutti alla continuità»

Per l’avvocato Simone Forte, invece,

«La prossima rottamazione dovrebbe prevedere pagamenti mensili e non trimestrali. E anche le tempistiche vanno allungate”. Affermazioni che arrivano alla vigilia della scadenza della Rottamazione quater con la quarta rata che scade a fine maggio. “Le prime tre rate erano troppo pesanti per gli imprenditori e in termini di risultati sono tutte fallite miseramente. I numeri sono sconfortanti sia per il governo sia per gli imprenditori che non sono stati messi nella condizione di pagare questo debito».

   Forte non risparmia critiche anche all’attuale esecutivo.

«Dal nuovo governo ci aspettavamo un cambio di passo nei rapporti tra il Fisco e i contribuenti. Fin qui c’è stata troppa continuità con il passato e la situazione è addirittura peggiorata”.

Un esempio su tutti, oltre “all’invasività dell’Agenzia delle Entrate nei confronti degli imprenditori”, riguarda gli estratti di ruolo:

“Uno strumento importante – ha spiegato Forte – per intervenire su cartelle con debiti non dovuti, magari notificati per errore o prescritti. Ma il governo ha dichiarato non impugnabile l’estratto di ruolo. Se lo Stato oggi non notifica un preavviso di ipoteca o un pignoramento di un conto, un cittadino non può più difendersi. E si è resa anche retroattiva la norma».

Se viene notificato il pignoramento di un conto corrente

«ci possono volere almeno due o tre anni per risolvere il problema con la giustizia ma nel frattempo l’azienda, con il conto corrente bloccato, è fallita. Per questo era fondamentale poter impugnare un estratto di ruolo».

   Insomma, il tema della crisi d’impresa è fondamentale:

«Anche perché spesso una crisi arriva anche perché i clienti di un’azienda sono falliti. Così il fallimento di un’azienda provoca a catena il fallimento di altre aziende. Salvaguardando le imprese si crea invece un circolo vizioso che permette a tutti di sopravvivere e all’economia di crescere».

Secondo l’amministratore delegato di TrustMeUp, Angelo Fasola,

«ci sono segnali di ripresa nell’economia, come attestano le ultime stime, ma le imprese soffrono ancora. C’è stata una crescita del tasso di occupazione anche se minima rispetto al passato. Questa frenata è dovuta al problema atavico del nostro Paese: il costo del lavoro».

   Dal 1° settembre «è previsto uno sgravio contributivo per le aziende sulle nuove assunzioni fino a un massimo di 650 euro su base mensile. È una goccia nel mare ma è un segnale. Il costo del lavoro – ha concluso Fasola – resta il problema più grande per le assunzioni».

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