Progetto Iris: cavi superconduttivi per energia sostenibile
Il progetto Iris sviluppa cavi superconduttori per ridurre del 5x la dispersione di energia, puntando a un futuro energetico più green.
Il progetto Iris rappresenta una delle più ambiziose iniziative nell’ambito della riduzione della dispersione energetica nelle reti elettriche, finanziato attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – NextGenerationEU. Questo progetto nasce dalla collaborazione tra ricerca e industria, coinvolgendo l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e Asg Superconductors di Genova, e ha come obiettivo principale lo sviluppo di tecnologie basate sui superconduttori. La presentazione ufficiale del progetto è avvenuta durante il Big Science Business Forum a Trieste.
Uno dei traguardi più significativi del progetto Iris è la riduzione di cinque volte della dispersione energetica nei cavi elettrici ad alta tensione rispetto alle tecnologie tradizionali. Questo sarebbe possibile grazie all’uso di un innovativo materiale superconduttore, il di-boruro di magnesio (MgB2), già testato con successo nell’ambito del progetto HiLumi-LHC al CERN, che riguarda l’aggiornamento del grande acceleratore di particelle LHC. Secondo Lucio Rossi, docente alla Statale di Milano e responsabile del progetto, con Iris si compie un ulteriore passo avanti nello sviluppo della tecnologia superconduttiva per il trasporto elettrico sostenibile.
In pratica, l’adozione di cavi superconduttori basati su MgB2 potrebbe portare a un notevole miglioramento dell’efficienza del trasporto di energia. Utilizzando una linea superconduttiva lunga mille chilometri in grado di trasportare 3 GW di potenza (equivalente a circa il 5% della produzione termoelettrica italiana), si potrebbe evitare l’emissione di 150mila tonnellate di CO2 all’anno. Un beneficio ambientale che si somma al risparmio energetico.
Il CEO di Asg Superconductors, Marco Nassi, ha sottolineato come il progetto Iris non miri solo allo sviluppo di nuove fonti energetiche pulite, ma anche all’innovazione delle infrastrutture di rete, con l’obiettivo di azzerare le dispersioni energetiche e ridurre l’impatto ambientale. Il progetto, che ha un valore superiore ai 12 milioni di euro, prevede la realizzazione di un prototipo entro il 2025.
In aggiunta, il progetto Iris coinvolge anche altri importanti attori del panorama scientifico italiano, tra cui l’Istituto Superconduttori, Materiali Innovativi e Dispositivi Spin del Consiglio Nazionale delle Ricerche e diverse università, come quelle di Genova, Federico II di Napoli, Salerno e Salento. L’integrazione di competenze accademiche e industriali rappresenta un punto di forza del progetto, che mira a rivoluzionare il trasporto elettrico e contribuire in modo significativo agli obiettivi del Green Deal europeo.