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Scontro Governo-Procura su Fondazione Milano Cortina 2026

Tensioni tra Governo e Procura di Milano sulla Fondazione Milano Cortina 2026 per accuse di corruzione e turbativa d’asta.

La gestione delle Olimpiadi invernali del 2026 è al centro di un acceso conflitto tra il governo italiano e la Procura di Milano. La questione riguarda un recente decreto legge che cerca di bloccare le indagini penali in corso sulla Fondazione Milano Cortina 2026, l’ente responsabile dell’organizzazione dei Giochi.

Il Decreto Controverso

Un mese fa, il governo ha emanato un decreto legge volto a “salvare” la Fondazione dalle indagini condotte dalla magistratura milanese. Le inchieste riguardano presunte attività di corruzione e turbativa d’asta da parte dell’ex amministratore delegato Vincenzo Novari e altri due professionisti. Il decreto sostiene che la Fondazione, avendo natura privatistica, non può essere soggetta a tali accuse. Tuttavia, la Procura di Milano non è d’accordo e ha espresso con forza il suo dissenso durante un’udienza al tribunale del Riesame, definendo l’intervento “illegittimo” e “di una gravità inaudita“. I magistrati hanno criticato il tentativo del governo di sottrarre alla magistratura il potere di interpretare le leggi.

La Natura della Fondazione

Un aspetto centrale della disputa è la natura giuridica della Fondazione Milano Cortina 2026. Secondo i procuratori, nonostante la costituzione come ente di diritto privato, la Fondazione opererebbe come una pubblica amministrazione, principalmente perché le garanzie finanziarie provengono dal governo e dagli enti locali. Questo punto è supportato anche da dichiarazioni interne alla Fondazione stessa, come quelle di Pietro Fea, avvocato dell’ente, che in una conversazione ha sottolineato la natura di interesse nazionale delle attività della Fondazione.

Indagini Estese alla Nuova Gestione

Le indagini non si limitano alla precedente gestione ma si estendono anche all’attuale amministratore delegato Andrea Varnier, subentrato a Novari due anni fa. Gli inquirenti stanno esaminando i bilanci dell’ente, che riportano perdite cumulate di 107 milioni di euro in quattro anni. Particolare attenzione è rivolta a un contratto da 176 milioni di dollari con Deloitte per servizi di cybersicurezza e integrazione tecnologica, che l’ex dirigente Massimiliano Zuco ha definito come potenzialmente coinvolto in fenomeni corruttivi.

Assunzioni Controverse

Un altro filone dell’inchiesta riguarda le assunzioni all’interno della Fondazione, tra cui quelle di personalità con legami influenti, come Lorenzo Cochis La Russa e Livia Draghi. L’ex AD Novari ha raccontato di essere stato sommerso da curriculum inviati dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, il quale avrebbe esercitato pressioni per alcune assunzioni specifiche.

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