Leader del G7 discutono di transizione energetica e azioni per l'economia sostenibile. Investimenti, tecnologie e obiettivi verso il Net Zero.

Transizione energetica: Marcegaglia e G7 ne discutono a Torino

Last Updated: Maggio 2, 2024By Tags: , , ,

Transizione Energetica. Leader del G7 discutono di transizione e azioni per l’economia sostenibile. Investimenti, tecnologie e obiettivi verso il Net Zero.

Insieme a Emma Marcegaglia, presidente di B7, i principali attori nel settore energetico e finanziario dei Paesi del G7, insieme ai rappresentanti di organizzazioni internazionali, hanno discusso sui fondamenti cruciali per navigare le sfide delle transizione energetica e ambientali in un’economia globale in rapida mutazione. Le tensioni geopolitiche e l’incremento della richiesta energetica globale richiedono una partnership più stretta tra settore pubblico e privato, orientata verso obiettivi comuni e sfruttando le tecnologie più avanzate.

Il cammino verso l’obiettivo Net Zero richiede investimenti significativi diretti verso settori critici, tecnologie innovative e processi a basse emissioni di carbonio, incentivando la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione. I Paesi del G7 devono adottare un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, utilizzando le opzioni disponibili e quelle più promettenti in base alla loro maturità e progresso.

L’aumento della richiesta di risorse ha generato una maggiore produzione di rifiuti, sottolineando l’urgenza di passare a un modello circolare e di agire tempestivamente per garantire catene di approvvigionamento globali più efficienti, sicure e sostenibili, coinvolgendo sia il settore pubblico che quello privato.

Tutte le azioni per contrastare il cambiamento climatico, inclusa l’adozione di tecnologie pulite, devono assicurare una decarbonizzazione competitiva e sostenere la transizione energetica, adottando un approccio tecnologicamente neutrale per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Accordo di Parigi.

Le dichiarazioni della B7 Chair

Da questi due giorni di confronti ci aspettiamo decisioni rilevanti non solo per l’Europa ma per tutti i grandi paesi sviluppati. Auspichiamo un accordo sugli investimenti a supporto anche di altri Paesi ricchi di materie prime, come per esempio l’Africa”, ha sottolineato Emma Marcegaglia, B7 Chair. “Ci aspettiamo anche di poter avere la stessa tassonomia affinché in tutti i paesi del B7 si arrivi a stabilire cos’è verde e cosa no. Oggi in Europa il costo per la CO2 è molto alto, quindi una maggiore integrazione di regole aiuterebbe l’industria dei paesi del G7

In occasione di questo evento, Confindustria e Deloitte, l’unico knowledge partner del progetto, hanno prodotto la nota B7 Flash, un documento che ha analizzato i dati di scenario e le priorità della transizione energetica.

I risultati a seguito del COP28

Dopo la COP 28 di Dubai nel 2023, i Paesi del G7 hanno rafforzato il loro impegno per ridurre le emissioni di gas serra, attraverso azioni concrete e monitoraggio accurato grazie al Global Stocktake (GST). Si è posta particolare enfasi sull’accelerazione dello sviluppo delle tecnologie a zero e basse emissioni, con l’obiettivo ambizioso di aumentare la capacità mondiale di energia rinnovabile a 11.000 GW entro il 2030 e di raddoppiare il tasso annuo di miglioramento dell’efficienza energetica.

Inoltre, diversi paesi si sono impegnati a triplicare la capacità di produzione di energia nucleare entro il 2050, riconoscendo anche il ruolo delle tecnologie a basse emissioni e dei combustibili di transizione come il gas naturale. Questi impegni sono in linea con gli scenari di riduzione delle emissioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA).

Le nuove sfide da affrontare

Tuttavia, i Paesi del G7 si trovano ad affrontare sfide significative per quanto riguarda la competitività economica. In particolare, i costi elevati delle emissioni di gas serra, con prezzi delle quote di emissione dieci volte superiori in Europa rispetto alla Cina, e quelli dell’energia elettrica rappresentano un onere per le imprese e i consumatori europei.

Inoltre, l’obsolescenza anticipata delle infrastrutture energetiche legate alle fonti fossili porta ad un considerevole valore di “stranded assets”, stimato dall’IPCC in migliaia di miliardi di dollari. Infine, la dipendenza dalle catene di approvvigionamento cinesi per le tecnologie verdi aumenta il rischio per i Paesi del G7.

Affrontare queste sfide richiede un aumento significativo degli investimenti pubblici e privati, oltre a politiche pubbliche coordinate tra i Paesi del G7. Queste politiche devono stabilire regole di mercato chiare per mitigare gli impatti economici della transizione energetica, promuovere la resilienza e la diversificazione del sistema energetico globale e ridurre la vulnerabilità dei mercati.

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